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Il nuovo catalogo dei corsi di fundraising: formazione 3.0, competenze, confronto, condivisione

da | 20 Dic 2019 | Forma Mentis | 0 commenti

La Scuola di Fundraising di Roma ha contribuito, nei suoi 13 anni di vita, alla diffusione del fundraising in Italia. Questo grazie a più di 8.500 persone, provenienti da 3.900 organizzazioni, che hanno partecipato ad oltre 500 corsi. Molte di queste persone oggi svolgono in modo professionale attività di raccolta fondi.

Tuttavia, vi è ancora molto da fare per portare davvero il fundraising alle radici dell’erba del mondo non profit e delle istituzioni pubbliche. Certamente, però, possiamo dire che stiamo entrando in una seconda stagione, caratterizzata da un ambiente più maturo e pronto a recepire in chiave operativa le conoscenze di fundraising. Questo porta con sé nuove domande e bisogni formativi sia nei temi sia nelle modalità didattiche.

Il catalogo dei corsi 2020 (accedendo alla pagina e scorrendo fino in fondo lo trovate anche in versione pdf) conferma alcuni cambiamenti attuati nel 2019 (in particolare l’ampliamento dei corsi di digital fundraising), presenta un nuovo corso sulle microdonazioni e, soprattutto, alcuni elementi innovativi importanti in tutti gli altri corsi.

In particolare tre.

Più spazio all’applicazione delle conoscenze in contesti reali

Emerge con forza il bisogno di confrontarsi con l’attuazione di quanto si è appreso in un contesto concreto legato alle caratteristiche dell’organizzazione e dell’ambiente di riferimento.

I nostri corsi quindi dedicheranno maggiore spazio alle parti laboratoriali. Non si tratta di semplici esercitazioni pratiche ma di qualcosa di più efficace. Lo scopo dei laboratori non è solo fornire conoscenze e capacità tecniche ai partecipanti, ma vere e proprie competenze. Si punta, cioè, a far sì che ci partecipa ai corsi sappia poi applicare tali conoscenze e capacità in contesti reali. Per questo, tutti i laboratori dei corsi della Scuola di Fundraising di Roma sono svolti su casi reali di organizzazioni reali portati dai partecipanti ai corsi. Inoltre, il laboratorio porta i partecipanti a lavorare in un contesto che in tutto e per tutto rappresenta l’“ufficio” o una “funzione” di fundraising di un’organizzazione. In particolare, il prossimo Laboratorio di pianificazione strategica e management, che affronta temi sui quali vi è un crescente bisogno di conoscenze, durerà una giornata in più proprio per soddisfare al meglio tale esigenza.

Il confronto con gli interlocutori della raccolta di fondi

Uno degli aspetti che influisce maggiormente sul successo del fundraising è la capacità di cogliere cambiamenti e tendenze in atto nel mondo degli interlocutori ai quali andiamo a chiedere fondi e in particolare nel mondo delle aziende e delle fondazioni. Inoltre, gli aspetti motivazionali, che spingono i donatori a finanziare, rappresentano conoscenze tacite che difficilmente si reperiscono nella letteratura o nelle “slide” di un corso. Ecco perché la Scuola di Fundraising di Roma ha deciso di inserire, all’interno del programma didattico di alcuni corsi, attività di confronto reale con rappresentanti dei mercati verso cui ci si rivolge. Il Laboratorio di corporate fundraising e il Laboratorio fundraising e fondazioni filantropiche prevedono dei momenti più seminariali, in cui ospitare questo tipo di figure. L’obiettivo è favorire un dialogo aperto e franco con i fundraiser sulle aspettative che, rispettivamente, i due soggetti al centro dei corsi hanno nei loro confronti.

La condivisione di esperienze, idee e conoscenze

I docenti della Scuola di Fundraising di Roma non pretendono di sapere tutto sul fundraising e sugli aspetti che ne incidono sul successo. Perciò, i nostri corsi favoriscono l’intervento attivo di professionisti di grandi e piccole organizzazioni. Non si tratta solo della “presentazione di casi”. Si tratta soprattutto di mettere a disposizione esperienze in grado di consigliare e indirizzare al meglio l’impegno professionale dei partecipanti ai corsi. All’interno di questi ultimi, poi, invitiamo gli stessi partecipanti a mettere in campo le proprie esperienze, competenze e conoscenze di carattere disciplinare, che sono diverse da quelle dei docenti. In tal modo, tutta l’aula ha la possibilità di raccogliere punti di vista e spunti per rafforzare il proprio bagaglio di strumenti e affrontare la complessa realtà della raccolta fondi. Questo scambio avviene sia nei laboratori, attraverso il lavoro fianco a fianco, sia nei numerosi dibattiti che si svolgono in aula a partire dai temi trattati dai docenti.

E con questo chiudiamo quest’anno di lavoro ringraziando tutti voi che ci avete accompagnato e augurando a tutti i fundraiser (effettivi o in erba) un buon Natale e un felice anno nuovo e soprattutto di ritrovarvi numerosi nei nostri corsi di formazione.

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